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IL PROGETTO DI RECUPERO

L’ex oratorio di San Rocco è una parte dimenticata della città. Un piccolo gioiello condizionato dal tempo, da ormai diversi decenni inagibile alla comunità. A seguito di un periodo di infiltrazioni nel tetto malmesso, che hanno causato la pericolosità di alcune parti negli anni Settanta, l’ingresso è stato vietato. Mettendo in sicurezza il controsoffitto e il suo cornicione, interventi puntuali e limitati, che non vanno a toccare le parti strutturali, la chiesa si potrebbe nuovamente riaprire al pubblico nel giro di pochi mesi.

Il progetto è rivolto non solo al recupero di un immobile storico e di una gran bellezza, che sarebbe importante ritrovare, ma anche alla sua riqualificazione in ottica culturale. Il recupero della chiesa è parte di un più ampio progetto culturale che coinvolge i locali adiacenti: la biblioteca, la videofototeca e l’ex fontana, che sotto il nome di Spazio Volta è spazio artistico-espositivo dal 2021. Questi locali, contigui, offrono le premesse per trasformare quella parte di Piazza Mercato delle Scarpe, che sale in via alla Rocca e scendo fino a via Porta dipinta in un luogo vivo e culturale, in grado di arricchire culturalmente un quartiere sempre più impoverito dal turismo.

L’immobile principale, si compone di un piano superiore, la chiesa, e di un piano inferiore, la ex fontana di origine medievali. Dopo la riqualificazione della ex fontana nel 2020 ad opera dell’Associazione Volta, il restauro dell’ex chiesetta completerebbe il recupero dell’intero luogo, di proprietà del Comune, che tuttavia non lo inserisce tra le priorità. Per questo, abbiamo deciso di pensarci noi.

COME SUPPORTARE IL RESTAURO

 

Donare è facile!

Si può fare una donazione al nostro IBAN qui di seguito e richiedere una ricevuta per la donazione

Associazione Volta | Banca Intesa IT74M0306909606100000173018

 

Se siete interessati a vedere gli spazi e a sostenere il progetto in maniera più ampia, vi invitiamo a contattarci tramite mail o scrivendo al numero +39 3479885800 e verrete ricontattati al più presto!

 

I principali interventi che faremo se riusciremo a raccogliere sufficienti fondi saranno:

– consolidamento del controsoffitto in stucco e posizionamento di rete di sicurezza

– rifacimento parti di muratura di due lati del cornicione

– sistemazione della pavimentazione lato nord-est

– rifacimento impianto elettrico e bagno di servizio

 

Immagini degli interni della ex chiesa di San Rocco →

STORIA DEL LUOGO

L’ex chiesa di San Rocco fu eretta nel 1513 sopra l’ex fontana secca, la “Fonte Seca”, costituita da un’arcata trecentesca che ancora oggi racchiude il locale che accoglieva la cisterna. L’edificio prese il posto del luogo storicamente destinato al Tribunale dei Mercanti. Inizialmente divenuta cappella dedicata alla Madonna e successivamente oratorio, la chiesa di San Rocco divenne tale solo successivamente, nel 1580, per mano della Confraternita di San Rocco di Bergamo. Nel corso del XVI secolo la cappella subì alcune modifiche, di architettura e di statuto. Dopo essere passata per breve tempo alla Vicinia di Sant’Eufemia, nel 1580 fu annessa alla Confraternita di Bergamo e dedicata a San Rocco. Con la Confraternita di San Rocco, la chiesa venne ampliata e ad arredare la parete d’altare venne chiamato, nel 1588, Pietro Ronzelli. La pala d’altare dedicata alla Vergine addolorata e ai Santi Rocco e Sebastiano, ad opera del Ronzelli, è oggi conservata nel deposito del Duomo a seguito di un restauro del 1980. L’attuale conformazione della chiesa deriva da una successiva modifica del 1630, di cui rimane scarsa documentazione storica. Si sa tuttavia che nel 1697 la chiesa viene soppressa delle sue funzioni, una prima sconsacrazione che durò a lungo. A riportarla al culto, esattamente un secolo dopo, fu la famiglia Salvioni, nobile famiglia di mecenati originari della valle Imagna, che la riscattó dal demanio nel 1797. La stessa famiglia si occupó del suo restauro e dell’abbellimento, avvenuto in fasi diverse e impreziosito nel 1856-57 dagli affreschi di Giacomo Gritti, oggi non più identificabili. Dalla fine dell’Ottocento, San Rocco venne nuovamente abbandonata all’incuria e negli anni ‘50 del Novecento definitivamente sconsacrata, per non essere piú aperta se non se non nel 2013 grazie al progetto Contemporary Locus 6 –  Margheritina Moscardini e Jo Thomas.

 

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