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Sacha Kanah

Buchi nella trama

Sacha Kanah

Buchi nella trama

12.03 – 24.04.22

TESTO CRITICO di Treti Galaxie

Il seguente testo riporta la trascrizione delle poche porzioni rimaste leggibili di un lungo manoscritto relativo alla ricerca di Sacha Kanah. Il saggio è stato distrutto volontariamente dai suoi autori. Si è deciso di numerare i frammenti nell’ordine casuale con cui sono stati recuperati dal bagno acido.

2b – “La Forma dell’Acqua” è un film del 2017 scritto, diretto e prodotto dal regista messicano Guillermo del Toro. Vincitore di quattro premi Oscar e del Leone d’oro alla Mostra d’arte cinematografica di Venezia, è una fiaba moderna che nel suo scorrere racchiude molti generi cinematografici, tra cui la fantascienza, il thriller, la commedia sentimentale, l’horror e lo spionaggio, nonché un’ode all’intimo rapporto che si instaura tra lo spettatore e la sala cinematografica decantata in un momento storico caratterizzato dall’impetuosa avanzata delle piattaforme di streaming online.

2c – (L’anno successivo Alfonso Cuarón, amico e connazionale di del Toro, vinse tre premi Oscar e il Leone d’oro con “Roma”, prodotto e distribuito in streaming da Netflix)

2n – “La Forma dell’Acqua” è un film in cui si trova di tutto, tranne un diretto riferimento al suo titolo, cioè a quale sia la forma assunta dall’acqua. Ma a una seconda visione si intuisce che ogni cosa nel film è un riferimento all’acqua. La metafora liquida pervade l’intera opera e le dà forma.

2t – O come la battuta del violento colonnello Strickland, il personaggio rigido come una pietra interpretato da Michael Shannon, in cui dice che gli uomini si dividono in due categorie, quelli che si lavano le mani dopo aver pisciato e quelli che se le lavano prima.

4d – Se l’acqua apparentemente non assume alcuna forma, significa che potenzialmente le può assumere tutte. A livello microscopico l’acqua è una molecola formata da due atomi di idrogeno legati a un atomo di ossigeno attraverso un legame covalente polare, una debole attrazione di tipo elettrostatico che porta i due atomi a posizionarsi tra loro a un’apertura di 104.45°.

4k – A livello subatomico, l’acqua torna a non avere forma: gli atomi condividono da una a tre coppie di elettroni, i quali non vengono più a trovarsi negli orbitali atomici dei due elementi ma in orbitali che appartengono a tutta la molecola.

4s – Nonostante le molteplici rappresentazioni, nessuna individua precisamente la struttura di una molecola d’acqua, poiché gli elettroni si muovono in nubi ad alta velocità secondo regole ben precise.

35v – Il 71% del pianeta Terra è formato da acqua. Il 71% del corpo di un neonato umano è formato da acqua. Il 71% delle sculture realizzate da Sacha Kanah per “Buchi nella trama” è formato da acqua.

52d – Tra gli antichi egizi e i greci, il basilico era associato all’odio e alla morte. Ritenuto di buon auspicio per l’aldilà, veniva usato per le imbalsamature.

52g – I Crociati riempivano di basilico le loro navi per tenere lontani gli insetti. Recenti studi hanno dimostrato che gli estratti di basilico risultano particolarmente tossici per le zanzare.

52r – All’approssimarsi della conclusione dei mille giorni della seconda fase del Sokushinbutsu, il monaco inizia ad assumere un tè tossico a base di urushi (Toxicodendron vernicifluum), una pianta velenosa la cui linfa viene generalmente utilizzata per laccare le ceramiche. Il tè tossico provoca forte nausea, sudorazione e diuresi, quindi ulteriori perdite di liquidi. In più, sia i tessuti interni sia l’epidermide assorbono la tossina, diventando a loro volta talmente tossici da rendere il corpo, una volta cadavere, repellente per le larve e gli altri insetti che potrebbero cibarsene.

 

 

 

61c – In effetti i buchi sembrano essere essenziali per certi oggetti: una ciambella, un salvadanaio, un esofago. Un colabrodo, una siringa, una serratura o un sassofono non sarebbero quel che sono, e non potrebbero funzionare come funzionano, se non avessero dei buchi. Persino la distinzione di senso comune fra dentro e fuori, fra interno ed esterno, è legata in qualche misura alla nozione di buco. Tutto questo sembra suggerire che si debbano accogliere i buchi (e altre entità affini come cavità, rientranze, crepe, fessure e fenditure) nel nostro inventario ontologico di base, insieme ai fogli di carta, alle nacchere e alle navi cargo. 61h – Altre volte si descrive la forma di un buco attraverso la forma del suo “tappo” ideale, di quell’oggetto che potrebbe essere usato per riempirlo perfettamente. Ma spesso ci si dimentica che i buchi connettono all’ambiente l’oggetto che li ospita: essi danno origine a una serie di connessioni relazionali fra l’oggetto e ciò che può circondarlo.

61n – Quando perdiamo il contatto con il nostro valore, in realtà è come se sentissimo un buco dentro di noi, un vuoto. Sentiamo un senso di mancanza, un senso di inferiorità, e desideriamo riempirlo con un valore esterno: approvazione, lodi o affetto. Così cerchiamo di riempire il buco con un falso valore che proviene dall’esterno.

61s – Tutti andiamo in giro pieni di buchi di cui non siamo pienamente consapevoli. Quando entriamo in relazione con qualcuno riempiamo questi buchi con quell’altra persona. Alcuni dei nostri buchi si riempiono con ciò che crediamo o sentiamo di ricevere dall’altro.

74b – Nella laguna veneta, tra la Giudecca e la terraferma, troviamo l’isola di San Giorgio in Alga, in cui si narra che i Crociati abbiano seppellito il loro tesoro. Nella seconda metà del XVII Secolo, nel complesso monastico dei carmelitani scalzi, i frati segregarono e tennero prigioniera una nobildonna in cambio di denaro. Il marito voleva disfarsene a favore di una giovane amante. Durante un tentativo di fuga la donna rimase intrappolata tra le alghe che circondavano l’isola e annegò al sopraggiungere dell’alta marea.

79c – A questo riguardo, il polpo delle alghe (Abdopus aculeatus) presenta alcune tra le strategie riproduttive più complesse osservate in natura. Il maschio e la femmina di grandi dimensioni vivono in tane adiacenti. Rimanendo nel suo rifugio, il maschio estende il suo ectocotile (un tentacolo specializzato per l’immagazzinamento e il trasferimento dello sperma) fino alla tana della femmina, e la feconda ripetutamente nel corso di una settimana. Invece, i maschi di piccole dimensioni per riprodursi hanno escogitato un inganno: scegliendo un momento in cui i maschi dominanti non si stanno accoppiando, per non venire aggrediti da questi si introducono nella tana della femmina adottando sembianze femminili.

79n – Alcune specie usano l’ectocotile come un pene, altre lo staccano e lo offrono in dono alla femmina.

116d – Ciò che accomuna le opere in mostra è un senso di vitale abbandono, enfatizzato dal modo in cui le forme sembrano fluttuare in costante caduta nel vuoto monocromo del loro fondale, o meglio del vuoto che racchiudono e di cui la loro superficie interna ci si presenta come sfondo.

116i – La fragilità del loro perimetro spaziale è il prezzo pagato per riscattarsi a nuova esistenza. La vermicolante circolarità abbozzata è una tensione verso la ciclicità della natura, come in un fallace tentativo di rendere palindroma la parola “osmosi”, di ritardare l’inevitabile livellamento entropico verso l’onnipresenza indistinta della materia.

116o – L’attendere in linea una chiamata al deserto.